Ricordo bene il nostro primo incontro: era un pomeriggio di inizio marzo. Io avevo da poco preso servizio all’interno del progetto “Erìsimo a Milano” quando mi è stato annunciato l’arrivo di una ragazza in Erasmus che avrebbe seguito con me il progetto e tutti i lavori ad esso connessi.
Il suo nome è Mimoza (un nome una professione direbbe qualcuno) e nel suo cognome Ukperaj sono contenuti due termini che rimandano alla natura: Uk (=lupo), peraj (=pera).
Mimoza mi ha confessato che, una volta, un suo caro amico le ha detto che ha un “nome biologico”, e come dargli torto.
Insomma, Mimoza è arrivata, così, inaspettatamente, almeno per me che pensavo già di dover affrontare un programma di lavoro davvero fitto tutto da sola.
È arrivata con il suo “nome biologico”, il suo sorriso e la sua voglia di fare e imparare.
Mimoza viene dall’Albania, vive e studia nella capitale Tirana presso la Facoltà di Ingegneria Agraria (Bujqest dhe Mjedis – Universiteti Bujqesor Itiranes) dove ha vinto una borsa di studio Erasmus +.
Presso la nostra facoltà, Mimoza sta svolgendo il tirocinio sul quale scriverà la tesi magistrale, è impegnata nella coltivazione in serra dell’erìsimo e nello svolgimento delle analisi qualitative presso i laboratori del DiSAA (Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari) e del DeFENS (Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente).
Come me, anche lei non conosceva l’erìsimo; ogni giorno però, da quel pomeriggio di marzo, stiamo scoprendo sempre più questa pianta dalle grandi proprietà curative. Sempre insieme. Nei viaggi in macchina tra un’azienda e l’altra, in laboratorio tra pipette, provette e reagenti, in giro per Milano alla ricerca dell’erba cornacchia.
Fra due settimane Mimoza tornerà a casa, il suo lavoro qui volge al termine e un po’ di magone comincia a farsi sentire.
Perché un progetto che nasce da un interesse, da una passione, crea anche questo: legami, amicizie, condivisione di idee saperi esperienze.
Non mi resta che augurare il meglio a Mimoza, per il suo futuro e per la stesura della tesi.
Pac fat, Mimoza!
Noi qui, andiamo avanti con i lavori, la coltivazione in serra continua mentre in campo ci si prepara a raccogliere.
Stay tuned!
Articolo a cura di Marta Guarise