Con il mese di marzo prende ufficialmente servizio Marta Guarise, la giovane agronoma che si unisce al team del progetto “Erìsimo a Milano”.
Marta ha conseguito da pochi mesi la laurea magistrale in Scienze della Produzione e Protezione delle Piante presso l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali-DISAA. Durante la sua tesi di laurea, Marta si è occupata di valutazione qualitativa e quantitativa della coltivazione di ortaggi esotici tra cui okra, mizuna, mibuna, senape rossa, pak choi e cavolo cinese.
Pur essendo giovanissima, Marta ha già fatto qualche altra esperienza “sul campo”: ha collaborato con la CIA-Confederazione Italiana Agricoltori sulla fattibilità della coltivazione di questi ortaggi in Lombardia.
Collabora inoltre con l’associazione Dévelo, un’associazione studentesca dell’Università degli Studi di Milano che si occupa di cooperazione internazionale e altri progetti territoriali in campo agronomico.
All’interno del progetto Erisimo a Milano, Marta avrà l’importante compito di coordinare tutte le attività legate alla coltivazione dell’erisimo, sia in Università che pressi gli altri enti e associazioni partecipanti al progetto.
Angela Bassoli: “Marta, conoscevi l’erìsimo prima di questo progetto?”
Marta Guarise : “Sinceramente, no. Conoscevo però tante altre piante appartenenti alla famiglia delle brassicacee”
AB: “Che cos’hanno di importante queste piante?”
MG: “Innanzitutto sono piante molto diffuse: per esempio cavoli, broccoli, rucola, senape sono tutte brassicacee. Hanno importanti proprietà nutrizionali; per esempio contengono molti glucosinolati, composti bioattivi con effetti di prevenzione di alcuni tipi di tumore e altri effetti benefici. Negli ultimi anni anche altre brassicacee – meno note in Italia – stanno conquistando un loro posto nel mercato, come appunto nel caso della mizuna, un ortaggio da foglia di origine asiatica che si trova già in commercio come “misticanza” in miscela con altre specie più comuni come lattuga o spinacio. Le brassicacee sono anche molto studiate dal punto di vista agronomico, perché esercitano un effetto “allelopatico”. Significa che producono delle sostanze naturali, che vengono rilasciate nel suolo e interagiscono con le specie circostanti. E’ un meccanismo affascinante, perché fa capire come le piante si scambiano messaggi chimici per “parlare tra di loro”, per esempio per “farsi spazio” in un certo ecosistema.”
AB: “Ti sei finora occupata di vegetali “esotici”. Quali nuovi stimoli culturali e professionali pensi di trovare nel progetto di valorizzazione di questa poco conosciuta pianta “milanese”?”
MG: “Milano è la mia città, la città dove sono nata e nella quale ho studiato. Poter far parte di un progetto di ricerca sull’erisimo, che è stato avvistato proprio a Milano nei pressi della Facoltà nella quale mi sono laureata, per me è un grande privilegio.
La possibilità di conoscere e studiare una pianta officiale ancora poco conosciuta, il confronto diretto con gli agricoltori che la coltiveranno e la partecipazione attiva a diversi eventi di divulgazione scientifica sono solo alcuni degli stimoli che penso di incontrare durante questo percorso e che mi permetteranno di sviluppare una maggior professionalità nel campo della ricerca scientifica e agronomica.”
Il programma di lavoro di Marta è molto fitto: oltre a seguire l’aiuola del canto a Città Studi per osservare l’erisimo nel suo ambiente di crescita spontanea, Marta ha già cominciato a seminare erìsimo in serra e avrà il compito di raccogliere osservazioni da tutti i collaboratori che stanno iniziando a coltivare erisimo, seguendoli durante la semina, i trapianti e la crescita in campo
Naturalmente Marta sarà con noi il 10 marzo per la semina al Museo Botanico Aurelia Josz, dove potrete conoscerla. Noi siamo felicissimi del suo arrivo e di poter avere giovani così entusiaste e preparate nel nostro team. Non ci resta che augurarle buon lavoro!