Intervista a Tiziana Ghiglioni, cantante jazz

tiziana ghiglioni

Cerco di tradurre in testi o di trasformare la musica con i suoni che produco in pensieri che possono essere condivisi con altri che come me amano identificarsi con la musica.

E tengo sempre con me un flacone di erìsimo per le emergenze.

Lei si identifica con la sua professione?

Io sono una cantante da quarant’anni e mi considero tale dal momento in cui ho deciso che avrei intrapreso questo viaggio che mi ha coinvolta 360 gradi .

Si ricorda la prima volta quando si è accorta di avere una bella voce?

Ho sempre saputo di avere un certo talento con la musica ed in particolare con la voce, anche mia madre aveva studiato canto ma senza un reale interesse per la carriera artistica quindi la musica in casa era un elemento naturale frequentato un po’ da tutti ed ero considerata una bambina con il dono della voce. Per fortuna nessuno mi ha forzata nelle scelte, il che mi ha spinta ad avere molti altri interessi ma sfortunatamente nessuno mi ha aiutata in giovane età a seguire un corso di studi che mi sarebbe stato molto utile, ma ho deciso verso i 20 anni di studiare canto e musica privatamente.

La musica è un linguaggio, lei cosa comunica con la sua arte?

La musica è sicuramente un linguaggio che ci permette di esprimere stati d’animo, impressioni, visioni, ideali di comunicare messaggi intimi o sentimenti universali, vari che possono coinvolgere più o meno individui … Io cerco di tradurre in testi o di trasformare la musica con i suoni che produco in pensieri che possono essere condivisi, in momenti di comunione con altri individui che come me amano identificarsi con la musica.

C’è un rimedio che le aiuta a non perdere la voce? Usa qualcosa?

Onestamente, non ho mai avuto molti problemi con la voce anche perché seguita da un’ottima otorina ma a volte ho dovuto ricorrere a piccole compresse per la raucedine e all’uso dell’erisimo per fluidificare ed alleviare alcune piccole infiammazioni.

Quindi aveva già sentito parlare della pianta erìsimo?

Di erìsimo ho sentito sempre parlare in termini molto positivi e ne ho sempre tenuto un flacone con me per eventuali emergenze ma ritengo in primis utile una buona preparazione tecnica ed un controllo regolare dell’apparato, insieme ad un corretto uso della fonazione e un a giusta conoscenza dei propri limiti.

Un abbraccio e viva l’erìsimo nostro alleato!


Intervista a cura di Sanja Lucic

 

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