L’evento di inizio progetto è un momento importante per chi fa ricerca. Gli addetti ai lavori sanno che spesso le reti di collaborazione su cui si basano i progetti si stabiliscono negli anni, quasi sempre a distanza, e quasi sempre basate sulla reciproca conoscenza attraverso le pubblicazioni o la comunicazione scritta. Il “capofila” individua i partner migliori per competenze su specifiche aree di lavoro, e le entità che possono essere interessate a interagire positivamente con il progetto (i cosiddetti “stakeholders” ) sia nel pubblico che nel privato; li contatta, e chiede la loro partecipazione.
Ogni progetto è preceduto da un lungo lavoro di riflessione, valutazione, negoziazione su “chi fa cosa”, sulla disponibilità di tempo e di risorse umane e sulle esigenze di risorse finanziarie da parte di ogni partecipante. A volte questa necessaria analisi fa perdere un po’ di vista il progetto complessivo; cosicchè è molto importante mantenere una visione d’insieme per far sì che la macchina non sia un elenco di pezzi ma un meccanismo efficiente dove ogni parte è funzionale al tutto.
Questo è particolarmente vero per i progetti connotati da una forte intersettorialità, come il progetto Erisimo a Milano dove si incontrano mondi anche molto diversi quali quello della ricerca e quello della musica. Per questo motivo l’incontro d’inizio (“kickoff meeting” per gli addetti ai lavori) è un momento fondamentale sia per conoscere finalmente dal vivo gli attori coinvolti sia per raccogliere le idee e motivare la squadra, al suo interno e nei confronti degli stakeholders.
Per il nostro evento di inizio abbiamo trovato la migliore location che era possibile trovare a Milano: siamo stati infatti ospitati dal Pavarotti Milano Restaurant Museum, in Piazza Duomo.
Un ristorante che non è solo un ristorante ma è nato dalla volontà della Fondazione Pavarotti di dedicare uno spazio al ricordo di Big Luciano, della sua voce straordinaria , di una carriera che ha portato il canto italiano ai vertici di eccellenza mondiale e di un amore profondo per la sua terra di origine e per la cucina emiliana. Luciano Pavarotti conosceva bene l’erisimo, tanto che l’erba è anche nota sul web come “erba di Pavarotti“, così è stato un onore essere ospitati in questo magnifico posto pieno di musica e di tradizione proprio al centro della nostra città.
Durante l’incontro abbiamo avuto modo di conoscere tutti coloro che hanno manifestato espressioni di interesse per il progetto: associazioni, Comune, aziende, enti culturali. Sono state delineate le strategie comuni per lo svolgimento delle attività sperimentali e per la divulgazione e si è proposto di organizzare alcuni “tavoli di lavoro” che porteranno avanti specifiche azioni progettuali.
Il tutto sotto lo “sguardo” del Maestro Pavarotti, del gentilissimo staff e del manager Walter Rauti che ringraziamo per l’accoglienza e il sostegno al progetto e che ci auguriamo di incontrare ancora nel corso del prossimo anno.